XXII Il viandante: una lacrima

Più cerchi di nasconderti e più viene fuori il peggio di te: Imperia!! Come fare a bloccare il flusso di un meccanismo che ormai investe le contrade...s'insinua il complotto...ma io non ho paura, la verità è il mio scudo!!





Quel pomeriggio mi trovai ad essere accolto dall'antro di un essere che ancora non avevo ben capito che sembianze avesse. Lui era mio amico? Cosa voleva da me. I suoi occhi si allinearono ai miei, mi disse che il signore dalle mille promesse lo aveva informato del mio Sbaglio e che voleva infliggermi una punizione che merita solo chi persevera con malizia nell'errore.

Cominciai a raccontare quello che era successo ammettendo le mie colpe, ma mentre parlavo sopraggiungeva furiosa la rabbia, risaliva dai piedi piano piano fino ad arrivare alla testa, nella mia testa rimbombava solo un acuto "non è giusto", si fece spazio in me la vendetta e la voglia di smascherare un furfante, uno che non capiva niente della sensibilità delle persone, uno che rideva e scattava foto al suo miserabile plotone fatto di donnine, gatte affamate di notorietà...mi sentii il fuoco dentro e tutt'un tratto...la sentii scorrere calda sulla mia guancia.

Quella lacrima decretò finalmente la mia posizione rispetto a colui il quale fino a quel momento reputavo "normale". Ne presi coscienza soltanto dopo.....

Dietro quegli occhi: una macchina calcolatrice. Mi conduceva, prendendomi per mano, su quello che sarebbe stato il mio spazio vitale...il Confine farà da perimetro alla mia anima. Ma io sono un ottimo giocatore, sarò ingenuo...ma mi fido molto di quello che sussurra il dio dentro!!


Sentii un abbraccio gelido confortare le mie lacrime. Divenne il mio protettore, aveva la sua crociata: salvare il povero e umile viandante, toglierlo dalle prigioni di carta e ridargli giusta dignità.

Fu la fine del signore dalle mille promesse!

Ero contento e sollevato. Avevo il mio protettore!!
Il mio protettore.
Tornai a casa stanco quella sera, addosso avevo uno strano vestito, la ragnatela avvolgeva la mia essenza. Entrai a casa e nudo aspettai il giorno.







.. quando la gente ti dirà che hai sbagliato... e avrai errori dappertutto dietro la schiena, fregatene.
Ricordatene. Devi fregartene. Tutte le bocce di cristallo che hai rotto erano solo vita...
non sono quelli gli errori... quella è vita... e la vita vera magari è proprio quella che si spacca,
quella vita su cento che alla fine si spacca..... io questo l'ho capito, il mondo è pieno di gente
che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro....le sue piccole tristi biglie infrangibili.....
e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo.....
sono belle, a me è piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino...
ci si vede dentro tanta di quella roba..... é una cosa che ti mette l'allegria addosso..
.non smetterla mai..... e se un giorno scoppieranno anche quella sarà vita,
a modo suo..... meravigliosa vita.

Alessandro Baricco, Castelli di Rabbia

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