XVII Il viandante: un tanfo

Silenzio a Imperia...ogni tanto qualcuno si agita perchè una ventata di novità richiede uno sforzo in più...ci si chiede: a cosa serve tutto questo fare? E si va avanti...si trascinano cadaveri mai stati vivi!

Imperia vive, respira come un essere in affanno...ma nella sua fragilità c'è contraddittorietà. Imperia non tramonterà mai. Si attende la trasformazione come neve ad agosto...Lotte intestine agitano un mostro tenuto in vita da piccoli esseri che fungono da plancton e nutrono l'essere vestito da Imperia.

Il ragno, l'essere immondo perde forza giorno dopo giorno...e pensare che una volta lui teneva tutti nella morsa del suo fantomatico potere.

Arrivò il momento per me di tornare a respirare l'aria del piano che guarda in giù. Ero felice di rivedere la mia Guida e poi avevo nel cuore speranze...
Un tanfo...entrai nella stanza del signore dalle mille promesse, adesso lui stava stretto nel suo spazio..sulla parete il sogno di un mare mai varcato e solo sognato, accanto a se soldatini che usano "moine" come armi per sedurre colui il quale può dare solo perchè si trova lì per sbaglio.
Il suo finto sorriso mi diede il benvenuto.

Mi sentii sfiorare la schiena, un miagolio mi salutò. Rabbrividii...non stavo bene in quel posto. Perchè.

L'avrei scoperto presto.

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