XI-Il viandante: l'eletto

Io in fondo non avevo scelto quel posto...era quel posto che aveva scelto me, mi sentivo iniziato a qualcosa di grande...ma non ero attore cosciente di quello che sarebbe avvenuto. Mi chiamavano l'eletto, chi ero per quella gente. L'accoglienza iniziale si tramutò e si velò dietro sguardi d'invidia.


 Voci e voci e voci mi scaraventavano verso i luoghi dai quali ero venuto...ma io resistevo, non avevo fatto nulla per sentirmi in colpa. La Signora dalle mille presenze aveva ben chiaro chi io fossi e la sentii sempre accanto: di questo gliene sarò eternamente grato.
Fu in quel tempo che un'altra creatura si fece spazio e diede "vita" alla mia vita: Madame Le Rouge!
Nei suoi occhi arde la passione della vita, venti di battaglie scorrono nelle sue vene. Arrivò a me come energia chiara, limpida, forte. La mia solitudine, passata presso le stanze del Signore dalle ciglia d'oro, veniva spezzata da una sferzata di energia tutta al femminile. Il sole tante volte fu testimone dei nostri discorsi, dei nostri sguardi, di complicità e di amarezza. Tutto svani nel fumo...Imperia perde i pezzi migliori: la Donna dei contabili, Il signore dagli occhi chiari con tutto il suo seguito, Madame le Rouge era tra questi...Sbattuti via da Imperia come se fossero anime da macello.

Fu nebbia da quel giorno, ma nonostante tutto io e la mia cara guida troviamo il sentiero che ci conduce a lei, la nostra cara Madame Le Rouge.
Cambiarono molte cose e avvennero molti fatti da allora, ma i miei incontri non erano finiti....

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